Lettera a un compagno in difficoltà
Ciao Carlo, come va? Hai riflettuto su quello che ti sta succedendo?
In te noto una certa insofferenza alla terapia, anzi proprio una mancanza di convinzione, come se ti fossi persuaso che, con tutto quello che hai fatto, certe cose non dovessero toccarti o meglio come se pensassi che non credi più come prima in ciò che fai.
Fortunatamente, ad oggi, non ho avuto ricadute, anche se so bene che non ne sono immune e che probabilmente non lo sarò mai.
Quello che è certo è che la mia vita è cambiata molto senza la dipendenza dai farmaci e dall’alcol perché ora riesco a sentire molto di più ciò che provo, nel bene e nel male.
Certi passaggi della vita non sono facili ed è ancora più difficile quando si sentono tutti i propri sentimenti: gelosia, distacco, abbandono, solitudine. Ma è molto bello iniziare a parlare con se stessi cercando di riconoscere i sentimenti che si provano e prendere confidenza con loro per iniziare a trattarli come qualcosa che ci appartiene e quindi provare ad accettarli.
Io trovo molto sollievo nel fare questo lavoro, anche se non sempre è facile. Devo utilizzare sempre tanta pazienza e ripetermi: “dai, Donatella, un passo alla volta, non aver fretta”.
Ti racconto di me per farti capire che ognuno di noi può avere alti e bassi e momenti di sconforto, ma si deve cercare lo stesso di tirare avanti cercando di fare del nostro meglio o, quanto meno, di fare il danno minore, affrontando le cose un po’ alla volta.
Mia nonna diceva che “se ognuno andasse in piazza con la propria croce, tornerebbe a casa sempre con la stessa croce”.
Abbiamo tutti compagne/compagni o figli o genitori che non sono come vorremmo, abbiamo problemi economici e tante altre difficoltà, ma a tutto questo cerchiamo almeno di non aggiungere anche i problemi di salute!
TVB e ti penso spesso