Oggi, 18 ottobre 2013, ho accompagnato Titty, così lo chiamo io da quando ho 5 anni, alle Betulle, un centro che lo ha aiutato molto nel momento in cui credeva che l’alcool, o “sostanza” come la chiamano i dottori, fosse l’unica cura per suoi problemi.

Titty: grazie...

Quando è stato ricoverato io ero molto piccola e per questo non riuscivo a capire le parole che mi disse mia mamma 8 anni fa: “portiamo Titty in un posto in cui stará per po’, e purtroppo non potremo vederlo per qualche giorno!”. Io annuii quasi incredula, e continuavo a chidermi che cosa avesse fatto di così brutto per doversi allontare dalle persone che gli volevano davvero bene.

Non toccare il suo cuscino

Così i giorni passavano e mi ritrovai a dover consolare mia mamma, ancora ignara del motivo delle sue lacrime. Mi ricordo che mi aveva detto di non toccare il cuscino del Titty, altrimenti sarebbe svanito il suo profumo, e così mi allontanai.

Titty: mi manchi tanto!

Passati diversi giorni, rividi Titty e gli saltai in braccio, perchè mi era sembrato parecchio strano non poterlo vedere, di solito passavo tutte le giornate in sua compagnia disegnando o guardando i cartoni.

Poco dopo notai che sull’armadio della sua camera c’era appeso un piccolo foglio con sopra scritti alcuni nomi preceduti da “dottor o dottoressa”. Chiesi a mia mamma chi fossero e da quel momento capii che si trattava di persone che cercavano di aiutare Titty, perchè beveva troppo e ogni tanto aveva comportamenti aggressivi. Rimasi stupita, perchè non avevo mai visto Titty sotto quella luce, per me era un ragazzo buono che era riuscito a trattarmi e accettarmi nella sua vita come se fossi sua figlia, un amico che amava molto me, la mia mamma e il mio piccolo fratellino.

Successivamente la cosa si fece sempre più interessante, in quanto notai che ogni sera Titty doveva fare una croce su alcuni numeri scritti sopra un piccolo foglio e mi spiegarono che quei “numerini” erano molto importanti, perchè ricordavano a Titty da quanto aveva abbandonato il suo nemico, l’alcool. Così dopo aver sentito quelle parole, ogni sera mi recavo nella sua stanza e guardavo quanti giorni erano passati e mi sentivo sempre più orgogliosa e felice.

Titty: grazie...

Avrei voluto aiutare ancora di più Titty, ma purtroppo quando è accaduto tutto avevo solamente 11 anni.

Un giorno mia mamma mi disse che non avrebbe potuto accompagnare Titty alla festa di Natale che si sarebbe tenuta alle Betulle, perchè Matteo aveva l’influenza, così mi vestii bene e salii in macchina felice di poter sostenere titty quel giorno.

Titty: grazie...

Appena arrivati mi spiegò che tutti i lunedì, i mercoledì e i venerdì partecipava ad alcuni gruppi in cui poteva parlare e confrontarsi con dottori e suoi compagni che frequentavano le Betulle per il suo stesso motivo e come regalo aveva portato qualche cotechino che scaricammo e portammo sotto l’albero di Natale che si trovava all’ingresso del centro. Iniziata la cerimonia, ogni gruppo si mise a leggere una relazione che mostrava il lavoro che aveva compiuto durante i vari incontri settimanali. Dopo questo ad ogni paziente venne consegnato un diploma che ricordava ad ognuno di loro da quanto tempo erano riusciti a rimanere lontani dalla sostanza. Non appena chiamarono Titty, mi misi a singhiozzare perchè ero fiera di lui. Solo in quel momento, anche se ancora piccola, riuscii a capire quanto quel posto e quelle persone fossero così importanti per lui e gli ero molto grata per essere riusciti a migliorarlo e averlo fatto tornare un padre amorevole e comprensivo come quando lo conobbi 14 anni fa.

Tornati a casa decisi che avrei sempre accompagnato Titty in quell’occasione, come se fosse un gesto per ringraziarlo per tutto quello che ha sempre fatto per me.

Tutto questo lo sto scrivendo proprio mentre Titty è impegnato con il suo gruppo del venerdì pomeriggio e io lo sto aspettando fuori su una poltrona, mentre penso ancora una volta a quanto sia grata a questi dottori per aver salvato il nostro Titty e averlo reso una persona migliore, consapevole di poter vivere e stare bene anche senza sostanza.

Ti voglio tanto bene e sono molto felice che tu abbia concluso meravigliosamente questo faticoso percorso!

BUON COMPLEANNO!!!